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I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail alla data dello scorso 31 dicembre dimostrano ancora una volta che il settore della sanità e socio- sanitario – (che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili) – pagano il prezzo più alto. Infatti, l’Inail rileva il 68,8% delle denunce di infortuni e il 25,2% dei decessi codificati. Subito dopo troviamo l’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono il 9,1% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei decessi.
A dimostrazione delle nostre rivendicazioni in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria e delle relative misure attuative e di contrasto, sono ancora gli operatori sanitari e i lavoratori pubblici coloro che sono stati e lo sono tutt’ora esposti a contagio da Covid-19.
L’analisi degli infortuni evidenzia la categoria dei “tecnici della salute” come quella più coinvolta da contagi con il 38,7% delle denunce (in tre casi su quattro sono donne), l’82,2% delle quali relative a infermieri, e il 10,0% dei casi mortali codificati. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 19,2% delle denunce (l’80,9% sono donne), i medici con il 9,2% (il 48,0% sono donne), gli operatori socio-assistenziali con il 7,4% (l’85,1% donne) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,7% (tre su quattro sono donne). Il restante personale coinvolto riguarda, tra le prime categorie professionali, impiegati amministrativi (4,1%, di cui il 68,9% donne), addetti ai servizi di pulizia (2,3%, il 78,3% donne), conduttori di veicoli (1,2%, con una preponderanza di contagi maschili pari al 91,9%) e direttori e dirigenti amministrativi e sanitari (0,9%, di cui il 45,8% donne).
Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono Milano (11,1%), Torino (7,5%), Roma (4,5%), Napoli (3,8%), Brescia e Varese (2,8%), Genova e Verona (2,6%), Bergamo, Cuneo e Monza e Brianza (2,1%). Per quanto riguarda le Province di nostra competenza, Como registra 1,5% e Lecco 0,6% dei contagi.
Fino al termine dell’emergenza proseguiremo con le nostre rivendicazioni di incremento delle misure di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori esposti in prima linea da marzo 2020 ad oggi.
Siamo convinti che solo con la piena attuazione del piano vaccinale si possano creare i presupposti per uscire dall’emergenza e tornare alla tanto desiderata “normalità” e, per questa ragione, non bisogna perdere ulteriore tempo, altrimenti il rischio sarà quello di rincorrere il virus senza realmente riuscirne a bloccare gli effetti sulla popolazione.
Il Segretario Generale della UIL FPL del Lario
Vincenzo Falanga